CAPAREZZA A MILANO
3 LUGLIO 2018, IPPODROMO SNAI SAN SIRO
Milano Summer Festival
Via Diomede 1
Ippodromo Snai San Siro
20151 Milano
a pochi passi dal nostro b&b !
Prisoner 709 è un album sulla mia prigionia.
Il ruolo centrale di questo disco è lo zero che ha la forma del disco stesso e che rappresenta la scelta tra una
parola di 7 lettere e una di 9 (Es: Michele o Caparezza).
Ogni traccia di questo disco ha un suo 709 (“libertà o prigionia”, “aprirsi o chiudersi”, “compact o
streaming”). L’album è un percorso di autoanalisi che parte da una situazione di disagio (rappresentata
senza mezzi termini nel brano d’apertura “Prosopagnosia”) ed arriva alla sua accettazione (nella traccia
finale “Prosopagno sia!”).
I brani sono 16 (la somma di 7 e 9) e ciascuno di essi rappresenta un capitolo del carcere mentale (“il
reato”, “la pena”, “l’ora d’aria”, “la lettera”, ecc..) da cui tento di evadere.
CAPAREZZA: il tour estivo, a grande richiesta!
Da novembre a febbraio ha registrato 20 “sold out” nei palazzetti, ha percorso più di 9.000 KM sul furgone da Nord a Sud dello stivale, ha venduto più di 125.000 biglietti ed è indubbiamente l’artista dell’anno. Grazie al suo ultimo album “Prisoner 709” (Disco d’Oro) e ai suoi singoli è rimasto nelle “hot airplay” radio italiane: il risultato è che CAPAREZZA è l’artista italiano dell’anno.
La storia non finisce qui. CAPAREZZA è pronto a tornare a saltare sui palchi in una tranche estiva di oltre 20 date in tutto il Paese, dove incontrerà nuovamente i suoi fan e regalerà emozioni come solo lui sa fare… Sei pronto ad un’estate che “Ti Fa Stare Bene”?
“Quello vive in mondo suo. Me lo dicono da quando sono bambino». E alla fine Caparezza un mondo suo se lo è costruito. La confusione è solo apparente. «Mi sono creato un mio mondo parallelo. Facevo già demo di canzoni quando avevo 12-13 anni. E le usavo per far sfidare in gare canore i pupazzi di He Man e i Masters of the Universe. Mi inventavo anche una discografia per ognuno di loro: ho realizzato le copertine dei loro album con i post-it». Allora era solo Michele Salvemini, classe 1973, un ragazzo con tanta fantasia e la passione per l’hip hop. Le cose sono andate avanti. «Ho prodotto 15 dischi e anche un vero 45 giri per Lamadeus Cacusso, artista senza mercato, un amico che vive in Lussemburgo e nella vita fa un altro lavoro. Ho altri piani fra demenziale ed elettronico con persino finti dischi d’oro appesi in studio». Conclusione: «Cantare per me è fuggire dal mondo, stare in una bolla dove tutto segue il tuo tempo mentre fuori ci sono incombenze e frustrazioni». Dopo Michele Salvemini e prima di Caparezza, c’è stata un’apparizione di Miki Mix. Fa impressione a vederlo – recuperato nel gran pentolone di YouTube – coi capelli a spazzola sul palco di Sanremo 1997: quasi una parodia di un rapper tanto era stato snaturato il genere per renderlo compatibile col gusto nazionalpopolare di Rai1. «La popolarità è arrivata tardi, a 30 anni, dopo aver commesso molti errori e passi falsi. MikiMix è stato un tassello importante della mia carriera, anzi un campanello d’allarme. Oggi grazie alla rete e ai socialè più facile per un artista essere coerente. Io ero un ragazzino che arrivava da Molfetta, non sapevo nulla…ho accettato dei compromessi. Però ho capito la forza di avere una posizione coerente. E da allora l’ho mantenuta». ”
DI Andrea Laffranchi